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Cronaca & Attualità

L’Orto Lunare: il progetto rivoluzionario dei giovani ventenni

Un’idea innovativa nata da due giovani ventenni promette di trasformare il volto dell’agricoltura urbana, consentendo la coltivazione di ortaggi freschi in spazi ridotti e con un impatto ambientale minimo

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Verdura coltivabile in appartamento e senza l'utilizzo di terra
Orto casalingo, senza l'utilizzo di terra ( © Depositphotos)

Nella provincia di Cuneo, una brillante idea concepita da due giovani ventenni, Lorenzo Mellano e Alessandro Parussa, sta per trasformarsi in una realtà tangibile: il primo “Orto Lunare”. Questo innovativo progetto, vincitore della “Call for Ideas” promossa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, promette di rivoluzionare il modo in cui le grandi città affrontano il tema dell’agricoltura urbana, consentendo la coltivazione di diversi tipi di ortaggi in spazi ridotti e con un impatto ambientale notevolmente ridotto.

Radici territoriali e ambizioni celesti

Lorenzo Mellano, originario di Margarita, un pittoresco paese rurale ai confini di Cuneo, porta avanti questa missione con una determinazione che riflette le sue radici rurali. La sua ispirazione? La celebre “Sagra dël còj”, dedicata al cavolo verza. Mellano spiega: “La nostra sperimentazione non poteva che partire proprio dal cavolo, l’idea era chiara: realizzare un ecosistema agricolo intelligente in un piccolo spazio e con un impatto ambientale bassissimo”.

Una sfida lunare

La sfida intrapresa da Mellano, Parussa e la scuola Its Agroalimentare del Piemonte – Indirizzo “Agricoltura di Precisione” di Fossano, si ispira alla missione lunare Artemis. Cercare soluzioni di coltivazione per la vita quotidiana sulla Luna, considerando le risorse limitate e l’assenza di elementi essenziali come l’acqua, è stato il cuore di questa avventura innovativa.

Tecnologia al servizio dell’ambiente

Il risultato? Un prodotto all’avanguardia che integra un sofisticato sistema di controllo ambientale e di crescita. Illuminazione e parametri sono ottimizzati, e il tutto è controllabile attraverso un’app per il monitoraggio remoto. L’orto lunare ha dimensioni ridotte, perfetto per essere installato anche negli alloggi urbani più piccoli, consentendo la coltivazione di piante officinali, spezie e ortaggi.

Un ciclo virtuoso di risorse

Uno degli elementi chiave di questo progetto è il sistema di ricircolo in tubo, che consente di ridurre gli sprechi e di risparmiare fino al 90% dell’acqua necessaria. Le radici delle piante sono immerse in una quantità minima di acqua, che viene filtrata e riutilizzata più volte. Numerosi sensori monitorano costantemente le condizioni ambientali, consentendo un controllo preciso su parametri come la temperatura, l’umidità e la concentrazione salina.

Una rivoluzione sostenibile

Il presidente dell’Its di Fossano, Fabrizio Berta, descrive il progetto come “rivoluzionario”, prevedendo che questa fusione di tecnologie innovative e approcci metodologici avanzati trasformerà il sogno lunare in una realtà imprenditoriale sostenibile. Anche il direttore operativo di Its Agroalimentare del Piemonte, Mario Antonaci, si unisce al coro dei sostenitori, affermando che l’“Orto Lunare” anticipa un modello di sviluppo sostenibile destinato a plasmare il futuro della vita sulla Terra.

Una nuova era per l’agricoltura urbana

L’Orto Lunare non è solo un’innovazione nell’ambito dell’agricoltura urbana, ma un passo significativo verso uno stile di vita più sano e sostenibile. Con la sua capacità di coltivare ortaggi freschi in spazi ridotti e con un impatto ambientale minimo, questo progetto promette di cambiare il volto delle città del futuro, offrendo una soluzione tangibile alla crescente domanda di prodotti alimentari locali e sostenibili.

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