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Juric presente a Juve-Lazio: strategie in vista del derby

Ivan Juric, tecnico del Torino, presente allo Stadium per Juventus-Lazio: un’osservazione strategica in vista del derby e un omaggio alla lunga amicizia con Igor Tudor

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Ivan Juric, allenatore del Torino (© Depositphotos)
Ivan Juric, allenatore del Torino (© Depositphotos)

Il primo atto della semifinale di Coppa Italia tra Juventus e Lazio è ormai archiviato. All’Allianz Stadium i bianconeri hanno conseguito una vittoria di 2-0, grazie ad un secondo tempo giocato ad alta intensità e alle reti siglate da Chiesa e Vlahovic. La sfida di ritorno è prevista all’Olimpico martedì 23 aprile.

Una presenza strategica

La presenza di Ivan Juric al match tra bianconeri e biancocelesti ha suscitato interesse. Il tecnico del Torino ha infatti osservato la semifinale d’andata della competizione tricolore. Ma quali sono le motivazioni dietro questa sua presenza?

Tattica e preparazione

La prima motivazione è puramente tattica e legata alla preparazione. Il Torino, tra due giornate di campionato, affronterà la Juventus di Massimiliano Allegri nella stracittadina. Questa partita è cruciale per i granata, il cui obiettivo stagionale è la qualificazione in Europa. Juric, dunque, si mette già al lavoro verso la Juve. Tuttavia, prima del derby, c’è da affrontare un Empoli agguerrito, in cerca di punti salvezza.

Un legame speciale

Ma c’è un’altra motivazione dietro la presenza di Juric allo Stadium: un legame di lunga data con Igor Tudor, tecnico della Lazio. Entrambi croati, precisamente di Spalato, i due allenatori vantano un rapporto che risale all’infanzia. Il primo incontro da bambini, poi hanno giocato assieme nell’Hajduk Spalato tra il 1996 e il 1997.

Una storia che continua

Il legame tra i due è rimasto saldo nel tempo. Juric e Tudor hanno persino condiviso esperienze sulla panchina del Verona: l’attuale tecnico granata ha guidato i gialloblù dal 2019 al 2021, mentre Tudor è arrivato sulla panchina dell’Hellas proprio nel 2021. Tra loro c’è stata una breve parentesi di Di Francesco. Non solo legami umani, ma anche similitudini tattiche: entrambi adottano uno stile di gioco basato sul pressing, sulla marcatura a uomo, su un calcio ad alta intensità e sulla fisicità.

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