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Cronaca & Attualità

Il viaggio di Nicolò Fagioli: dalla dipendenza al riscatto

Nicolò Fagioli racconta la sua lotta contro la dipendenza dal gioco d’azzardo a Condove, evidenziando il ruolo del supporto medico e il cammino verso la guarigione.

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Nicolò Fagioli
Nicolò Fagioli (© Agenzia Fotogramma)

Nicolò Fagioli, centrocampista della Juventus, si apre per la prima volta in pubblico riguardo la sua lotta contro la dipendenza dal gioco d’azzardo. Durante un evento a Condove, in Val di Susa, il calciatore ha raccontato la sua esperienza davanti a giovani atleti, svelando come un passatempo innocuo si sia trasformato in una vera e propria malattia. La sua squalifica, originariamente di dodici mesi, è stata ridotta a sette grazie a un percorso riabilitativo, con la speranza di tornare in campo il 25 maggio contro il Monza.

Il ruolo cruciale del supporto medico

Accanto a Fagioli, Paolo Jarre, esperto in patologia delle dipendenze e figura chiave nel percorso di recupero del calciatore, sottolinea che la strada verso la guarigione è lunga e complessa. Fagioli, nonostante le difficoltà, mostra segni di miglioramento, impegnandosi in attività sportive come tennis e padel, oltre a dedicare più tempo a famiglia e amici.

La dipendenza dal gioco

La testimonianza di Fagioli tocca temi delicati come le conseguenze legali e la perdita di controllo legata all’adrenalina del gioco. Il suo racconto evidenzia come la dipendenza possa colpire chiunque, indipendentemente dallo status economico o professionale, ribadendo che il problema non risiede nell’ammontare dello stipendio, ma nella ricerca di evasioni dannose come il gioco d’azzardo.

Il caso di Condove, dove i cittadini spendono milioni in giochi d’azzardo, riflette una problematica più ampia, che non risparmia neanche le piccole comunità. Iniziative come quella promossa dal sindaco Jacopo Suppo e altri comuni della valle mirano a combattere questo fenomeno, promuovendo attività ludiche sane e costruttive per i giovani.

Messaggio di speranza

Nicolò Fagioli conclude con un appello ai giovani, esortandoli a non avvicinarsi al gioco d’azzardo e a perseguire i propri sogni. La sua storia, nonostante le difficoltà, diventa un messaggio di speranza e resilienza, mostrando come sia possibile superare anche le dipendenze più forti con il supporto giusto e una volontà ferma.

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