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Economia & Lavoro

Stress lavorativo in crescita: il Piemonte in prima linea nella sfida per il benessere lavorativo

Sofferenze psicologiche sul lavoro in aumento: l’allarme del Piemonte e la sfida per il benessere lavorativo

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Sindrome di Burnout - Stress
Sindrome di Burnout (© Ufficio stampa)

Nel primo trimestre del 2024, l’INAIL ha registrato un significativo incremento delle denunce di malattie professionali correlate a disturbi psichici e comportamentali, con una crescita del 17,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato allarmante riflette una realtà in cui sempre più lavoratori sono esposti a pressioni e stress che minano il loro benessere mentale.

Il crescente disagio sul fronte lavorativo

Secondo i dati raccolti da Unobravo, nel primo quadrimestre del 2024 il numero di persone che manifestano disagio legato al lavoro è aumentato del 109,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il 28,3% di coloro che hanno richiesto supporto psicologico segnala difficoltà specifiche sul fronte professionale, evidenziando un trend preoccupante che necessita di essere affrontato con soluzioni concrete e mirate.

Impatto sul benessere lavorativo in Piemonte

Il Piemonte rappresenta l’8,6% del totale nazionale per quanto riguarda lo stress lavorativo, piazzandosi come la quinta regione italiana più colpita. Questo dato evidenzia una diffusa problematica che riguarda un ampio spettro di settori e lavoratori nella regione.

Crescita esponenziale delle richieste di supporto in Piemonte

Nella regione piemontese, le richieste di supporto per problemi legati al lavoro sono aumentate del 146,7% nei primi quattro mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato, che supera la media nazionale, pone il Piemonte al primo posto per l’incremento della problematica, evidenziando la necessità di interventi mirati e tempestivi.

Torino: la provincia più colpita dallo stress lavorativo

La provincia di Torino registra la percentuale più alta di stress lavorativo, con oltre la metà delle persone che segnalano problemi psicologici legati al lavoro concentrati in questa zona. Questo dato mette in evidenza la necessità di indagare sulle cause specifiche di questo fenomeno e di implementare strategie di prevenzione e supporto sul territorio.

Donne e giovani tra i più esposti al rischio

Nel contesto piemontese, sono soprattutto le donne a cercare supporto per le problematiche lavorative, rappresentando il 65,7% del totale. Anche i giovani, in particolare quelli tra i 25 e i 34 anni, risultano essere tra i più colpiti, evidenziando la necessità di interventi mirati per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione lavorativa.

Investire nel benessere dei lavoratori

Secondo la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo, è fondamentale riconoscere precocemente i segni della sindrome di burnout e richiedere il supporto di professionisti qualificati per ristabilire l’equilibrio tra vita privata e professionale. Investire nella salute mentale dei lavoratori non solo migliora il loro benessere individuale, ma contribuisce anche a promuovere ambienti lavorativi sani e produttivi.

La situazione evidenzia la crescente urgenza di affrontare il problema delle sofferenze psicologiche legate al lavoro, sia a livello nazionale che regionale, al fine di salvaguardare il benessere individuale e promuovere ambienti lavorativi sani e sostenibili

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