Economia & Lavoro
Lavoro in Piemonte, domanda giù del 15% e difficoltà nel reperire personale
In Piemonte previste 20.580 assunzioni a dicembre 2025, in calo rispetto al 2024. Cresce la difficoltà di reperimento: il 49% dei profili è introvabile, soprattutto tecnici, operai specializzati e laureati STEM
Il Piemonte si prepara a chiudere il 2025 con 20.580 assunzioni previste dalle imprese per il solo mese di dicembre. Un volume significativo, ma che conferma una frenata della domanda di lavoro. Il calo è netto: -3.780 posizioni rispetto a dicembre 2024 (-15,5%). Allargando lo sguardo al trimestre dicembre 2025 – febbraio 2026, il totale sale a 81.540 entrate, comunque -11.600 unità su base annua.
A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, realizzato nell’ambito del Programma nazionale Giovani, donne e lavoro.
Il Piemonte nel contesto nazionale
A livello italiano, le imprese prevedono 350 mila contratti a dicembre e 1,3 milioni nel trimestre. Il fabbisogno cala anche qui: -5,9% e -6,2%, rispettivamente. Nel complesso, il Piemonte rappresenta il 5,9% del totale nazionale e il 21,4% delle assunzioni del Nord Ovest, confermandosi una delle regioni più dinamiche del quadrante.
Il problema che pesa di più: la difficoltà di reperimento
Nonostante la domanda in calo, cresce il mismatch: il 49,3% delle figure professionali è difficile da trovare. Le ragioni principali sono due, ovvero la mancanza di candidati idonei (31,9%) e la preparazione inadeguata (13,2%).
La difficoltà piemontese supera la già elevata media nazionale (46%). Le criticità maggiori riguardano gli specialisti delle scienze della vita (96%), operai specializzati addetti alle rifiniture edili (84,6%), tecnici della gestione dei processi produttivi (82,3%) e meccanici e manutentori (79,5%).
Quali settori assumono di più
A dicembre 2025, i servizi restano il motore dell’occupazione regionale con 14.990 assunzioni, pari al 72,8% del totale. Seguono l’industria con 4.890 entrate (23,4%) il settore primario con 700 assunzioni (3,4%), in lieve crescita.
Tra i servizi emergono tre comparti chiave:
- turismo e ristorazione: 4.150 entrate;
- commercio: 3.180;
- servizi alle persone: 2.860.
Nell’industria si distingue il settore delle costruzioni, che assorbe il 7,5% della domanda totale.
Chi cercano le imprese piemontesi
Le professioni più richieste a dicembre 2025 sono professioni commerciali e dei servizi (35%), operai specializzati e conduttori di impianti (26%), dirigenti, tecnici e specialisti (19%), impiegati (8%) e profili non qualificati (12%).
Interessante il dato sugli under 30: 1 assunzione su 3 è rivolta ai giovani (29,7%). Nel 22% dei casi le imprese prevedono l’ingresso di personale immigrato.
Contratti e dimensioni aziendali
Nel dettaglio, le assunzioni saranno a tempo indeterminato o apprendistato nel 27% dei casi, mentre il 73% sarà a termine.
Il mismatch legato ai titoli di studio
Il reperimento risulta particolarmente complesso per candidati con formazione universitaria, difficili da trovare nel 50,2% dei casi, 58,9% con studi ITS e 50,2% per diploma professionale.
Le difficoltà maggiori riguardano:
- indirizzo chimico-farmaceutico (88,9%),
- indirizzo medico-odontoiatrico (70%),
- settore benessere (75,1%),
- impianti termoidraulici (74%),
- costruzioni, ambiente e territorio (69,5%),
- turismo e ospitalità (67,4%).
Un mercato che cerca competenze sempre più specifiche
Il mercato del lavoro piemontese si conferma in rallentamento, ma allo stesso tempo sempre più selettivo. Le imprese faticano a reperire figure tecniche, specialistiche e professionali, segnalando un bisogno crescente di formazione mirata, aggiornamento continuo e politiche attive del lavoro più incisive.
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