Economia & Lavoro
Lavoratori domestici in Piemonte, una realtà complessa e in evoluzione
Nel 2023, il Piemonte ha registrato 63.480 lavoratori domestici, con Torino che conta 37.503 lavoratori, prevalentemente donne. La prevalenza è di lavoratori stranieri. Alfredo Savia di Nuova Collaborazione sottolinea l’urgenza di programmi per emergere dal lavoro nero
Nel 2023, il Piemonte ha registrato 63.480 lavoratori domestici, un calo significativo del 15,3% rispetto all’anno precedente. In particolare, la provincia di Torino conta 37.503 lavoratori, di cui la maggioranza, 34.546, sono donne. Questi dati emergono dal report 2024 dell’INPS presentato durante l’evento “Evoluzione del lavoro domestico in Italia”.
Il declino dei lavoratori domestici in Italia
A livello nazionale, nel 2023, i lavoratori domestici contribuenti all’INPS sono stati 833.874, con una diminuzione del 7,6% rispetto al 2022. Questo trend negativo era già stato osservato l’anno precedente, con un calo del 7,3%. L’incremento nei bienni 2020-2021 è attribuibile alla regolarizzazione dei rapporti di lavoro durante il lockdown e all’entrata in vigore del decreto Rilancio, che ha facilitato l’emersione di rapporti di lavoro irregolari.
Distribuzione geografica e nazionalità dei lavoratori
Il Nord-Ovest dell’Italia, con il 30,7%, è l’area geografica con il maggior numero di lavoratori domestici, seguita dal Centro (27,6%) e dal Nord-Est (19,9%). Il Sud e le Isole rappresentano rispettivamente il 12,2% e il 9,6% del totale. La prevalenza di lavoratori stranieri è evidente: essi costituiscono il 68,9% del totale, contro il 31,1% dei lavoratori italiani.
Focus su Torino
In provincia di Torino, la componente femminile è dominante con 34.546 lavoratrici domestiche su un totale di 37.503. Gli uomini sono solo 2.957. Inoltre, i lavoratori stranieri sono 25.632, una cifra significativamente superiore rispetto ai 11.871 lavoratori italiani.
Le sfide del settore
Alfredo Savia, Presidente di Nuova Collaborazione, ha sottolineato la necessità di sviluppare programmi specifici per far emergere il lavoro nero. Savia ha dichiarato: “Il lavoratore domestico è centrale nell’organizzazione del lavoro di cura, della casa e della famiglia, spesso lasciata sola nella gestione dei propri cari non autosufficienti, senza politiche di welfare strutturate e durature in suo supporto”. Secondo Savia, è cruciale che le istituzioni assumano un ruolo attivo, garantendo aiuti fiscali e politiche pubbliche che sostengano le famiglie e favoriscano la regolarizzazione del lavoro domestico.
Il lavoro domestico in Piemonte e in Italia rappresenta una componente fondamentale del tessuto sociale ed economico. L’attenzione delle istituzioni e delle associazioni datoriali è essenziale per migliorare le condizioni di lavoro e garantire un supporto adeguato alle famiglie.
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