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Cronaca & Attualità

Premio Nazionale GiovedìScienza: i giovani ricercatori alla ribalta

Il Premio Nazionale GiovedìScienza rappresenta un’importante vetrina per i giovani ricercatori italiani, offrendo loro non solo riconoscimento economico ma anche preziose opportunità di crescita personale e professionale attraverso la formazione e la divulgazione scientifica.

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(Da sinistra) Selene Rubiola (Premio Nazionale GiovedìScienza), Martina Morini (Premio Speciale Elena Benaduce), Silvia Fraterrigo Garofalo (Premio Impresa sostenibile e digitale, Gennaro d'Ambrosio (Premio GiovedìScienza Futuro)
(Da sinistra) Selene Rubiola (Premio Nazionale GiovedìScienza), Martina Morini (Premio Speciale Elena Benaduce), Silvia Fraterrigo Garofalo (Premio Impresa sostenibile e digitale, Gennaro d'Ambrosio (Premio GiovedìScienza Futuro) ( © Ufficio stampa)

Un pomeriggio all’insegna dell’innovazione e della scoperta scientifica presso l’Accademia delle Scienze di Torino, dove sono stati proclamati i vincitori della tredicesima edizione del Premio Nazionale GiovedìScienza, una competizione rivolta ai giovani ricercatori under 35 di tutti gli enti di ricerca italiani.

Il trionfo di Selene Rubiola

Il primo premio, del valore di 5000 euro, è stato assegnato a Selene Rubiola, ricercatrice dell’Università degli Studi di Torino, per la sua scoperta rivoluzionaria nel campo della veterinaria. Il progetto, intitolato “Taxonomy ID: 3117727. Cronistoria di una scoperta”, ha portato all’identificazione di un nuovo parassita protozoo denominato Sarcocystis Sigmoideus, responsabile della Miosite Eosinofilica Bovina, una patologia muscolare infiammatoria. “Il mio lavoro di ricerca consiste nell’indagare la Miosite Eosinofilica Bovina. Indagando uno dei casi di questa malattia, ho scoperto una nuova specie di parassita protozoo nei muscoli dell’animale”, racconta Rubiola.

Lisa Pavinato: innovazione negli studi sul neurosviluppo

Il secondo premio è stato conquistato da Lisa Pavinato dell’Università degli Studi di Torino con il progetto “Come studiare i disordini del neurosviluppo? Utilizzando gli organoidi cerebrali umani!”. Il progetto NeuroWES si concentra sull’identificazione di nuovi geni legati ai disordini del neurosviluppo, come CAPRIN1, e utilizza organoidi cerebrali e cellule staminali per scoprire meccanismi patogenetici e sviluppare potenziali terapie.

Matteo Capone e la sfida della fotosintesi artificiale

Il terzo premio è stato assegnato a Matteo Capone dell’Università degli Studi dell’Aquila, per la sua ricerca sulla Fotosintesi Artificiale. Capone ha lavorato sulla creazione di “foglie artificiali” ispirate dalla natura, con l’obiettivo di sviluppare nuove fonti energetiche sostenibili. “Il mitocondrio e il cloroplasto, spesso trascurati, sono fondamentali per l’energia cellulare e la fotosintesi,” spiega Capone.

Premi speciali per ricerca e innovazione

Sono stati assegnati altri tre premi da 3000 euro ciascuno. Il Premio Speciale Elena Benaduce, per le ricerche con ricadute sul benessere delle persone, è andato a Martina Morini dell’IRCCS Istituto Giannina Gaslini di Genova. La sua ricerca, “Il valore di un campione di sangue in oncologia pediatrica: da una caramella alla cura”, ha ricevuto il riconoscimento della Giuria Popolare composta da studenti di liceo.

Gennaro d’ambrosio e l’agricoltura sostenibile

Gennaro d’Ambrosio, ricercatore al Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II, ha vinto il Premio GiovedìScienza Futuro con lo studio “Biostimolanti e microalghe: economia circolare per l’agricoltura sostenibile”. La ricerca si focalizza su soluzioni innovative per un’agricoltura più sostenibile, utilizzando biostimolanti e microalghe.

Silvia Fraterrigo Garofalo e la doppia transizione

Il Premio GiovedìScienza Impresa Sostenibile e Digitale è stato assegnato a Silvia Fraterrigo Garofalo del Politecnico di Torino per il progetto “DataWaste”. La ricerca esplora il concetto di Doppia Transizione attraverso la sostenibilità e la digitalizzazione, offrendo nuove prospettive per la gestione dei rifiuti e delle risorse.

Formazione e comunicazione della scienza

I dieci finalisti e i vincitori dei premi speciali avranno l’opportunità di partecipare a un percorso di formazione dedicato alla comunicazione della scienza. Quest’anno, il programma “Arte Oratoria” offrirà un training di public speaking per migliorare le competenze comunicative dei giovani ricercatori.

La giuria e il percorso formativo

Le presentazioni dei finalisti sono state valutate da una prestigiosa Giuria Tecnica composta da cinque esperti della comunicazione scientifica e da una Giuria Popolare formata da studenti di cinque licei italiani. La Giuria Tecnica era presieduta da Stefano Bagnasco dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, sezione di Torino.

Un impegno continuo per la divulgazione scientifica

Dal 2011, il Premio Nazionale GiovedìScienza ha raccolto oltre 700 candidature e ha coinvolto centinaia di giovani ricercatori, incoraggiandoli a comunicare le loro scoperte scientifiche. La tredicesima edizione ha visto la partecipazione di 71 ricercatori, di cui 48 donne e 23 uomini, provenienti da tutta Italia.

L’iniziativa è realizzata con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Banca d’Alba. Tra i partner culturali e istituzionali figurano il Polo del ‘900, le Biblioteche Civiche Torinesi, l’Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino e molti altri enti di prestigio.

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