Cronaca & Attualità
“Oltre il Gusto”, quando il cibo diventa cura negli hospice
La Fondazione FARO e la chef Dalia Rivolta lanciano “Oltre il Gusto”, un progetto di cucina negli hospice per rendere i pasti un momento di cura e conforto, grazie a una presentazione attenta e un gesto di bellezza e rispetto per i pazienti
La Fondazione FARO di Torino lancia il progetto “Oltre il Gusto” in collaborazione con la chef Dalia Rivolta, volto a migliorare l’esperienza culinaria negli hospice di Torino e Carignano. Un’iniziativa che va oltre il semplice nutrimento: si propone di trasformare ogni pasto in un momento di cura e gratificazione per i pazienti che affrontano le sfide della malattia.
L’importanza della presentazione dei piatti
Sotto la guida di Dalia Rivolta, chef torinese nota per la sua esperienza a MasterChef Italia e per il successo della sua gelateria Nivà, gli operatori delle cucine degli hospice saranno formati sull’arte della presentazione dei cibi. Questo aspetto, spesso trascurato nella ristorazione sanitaria, diventa fondamentale per regalare un momento di piacere visivo e un’esperienza che va oltre il gusto. Colori, forme e composizioni dei piatti possono infatti influenzare profondamente la percezione e il desiderio di gustare il cibo, soprattutto per chi sta attraversando un momento di fragilità.
Cibo come gesto di cura e connessione
In un contesto come quello di un hospice, il pasto può diventare un’occasione di conforto e un stimolo emotivo. La cura nella preparazione e presentazione dei piatti è vista dalla Fondazione FARO e dalla chef Rivolta come un vero e proprio gesto di bellezza. Il progetto si fonda su una filosofia condivisa: il cibo non è solo nutrimento per il corpo, ma anche per l’anima. Una presentazione curata, infatti, può regalare ai pazienti un momento di serenità e connessione in una fase delicata della vita.
Un dono di competenze e una visione condivisa
La Fondazione FARO ringrazia Dalia Rivolta per il dono delle sue competenze. La chef e la fondazione condividono una visione comune: fare del pasto un’esperienza di cura e bellezza, in grado di portare conforto e rispondere alle necessità emotive dei pazienti. La nuova iniziativa, inoltre, rappresenta un passo importante per sensibilizzare sulla centralità del benessere emotivo nella ristorazione sanitaria e sull’importanza di gesti semplici ma significativi.
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