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La Juve di Montero strappa un 3-3 in rimonta al Dall’Ara

Dopo il trionfo in Coppa Italia e il terremoto Allegri, la Juventus mostra segni di rinascita con una rimonta mozzafiato contro il Bologna: da 0-3 a 3-3 in otto minuti, grazie ai gol di Chiesa, Milik e Yildiz

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Arkadiusz Milik - Juve
Arkadiusz Milik (© Depositphotos )

Un finale al cardiopalma ha segnato il ritorno della Juventus sul campo dopo il trionfo in Coppa Italia e il terremoto Allegri. La 37.ma giornata di Serie A ha visto i bianconeri, guidati dal neo-allenatore Montero, pareggiare 3-3 contro il Bologna in una partita rocambolesca al Dall’Ara. Dopo oltre un’ora di gioco in cui la squadra torinese ha mostrato tutte le sue fragilità, tre gol nel finale hanno ribaltato le sorti del match, lasciando un misto di soddisfazione e amarezza.

Una partenza da incubo

I bianconeri sono stati travolti dall’aggressività del Bologna fin dai primi minuti. Senza Zirkzee, Thiago Motta ha puntato su Castro al centro dell’attacco, supportato sugli esterni da Ndoye e Odgaard. Montero, per la sua prima uscita in Serie A, ha confermato il 3-5-2, affidandosi a Chiesa e Vlahovic in attacco, con Cambiaso e Iling-Junior sulle fasce.

La partita è iniziata con un ritmo incalzante da parte dei rossoblù. Dopo una parata provvidenziale di Szczesny su Freuler, al 2′ minuto Calafiori ha sbloccato il match con un sinistro sugli sviluppi di un corner, gelando immediatamente la Juve. La rete ha concretizzato la maggior cattiveria agonistica del Bologna, che ha raddoppiato all’11’ con Castro, bravo ad anticipare Danilo di testa.

La reazione lenta e faticosa della Juventus

I bianconeri hanno faticato a riorganizzarsi dopo il doppio svantaggio. Szczesny ha dovuto opporsi a Odgaard per evitare ulteriori danni, mentre la Juve cercava di rientrare in partita con qualche spunto isolato, come una punizione di Chiesa e un cross insidioso di Cambiaso. Tuttavia, il primo tempo si è chiuso con il Bologna saldamente in controllo e i bianconeri sotto di due gol.

Un secondo tempo di speranza e determinazione

La ripresa ha visto la Juve tentare un disperato arrembaggio. Montero ha inserito Alcaraz e Weah per dare una scossa, ma è stato ancora il Bologna a colpire, con Calafiori che ha firmato il 3-0 con un delizioso scavetto davanti a Szczesny.

Sembrava la fine per la Juventus, ma Montero ha deciso di giocarsi il tutto per tutto, inserendo Yildiz, Milik e Fagioli. La mossa si è rivelata decisiva. Dopo un errore in uscita di Lucumì, Chiesa ha accorciato le distanze al 76′, riaccendendo le speranze bianconere. Pochi minuti dopo, al 83′, Milik ha battuto Skorupski su punizione, seguito da Yildiz che ha segnato al 84′, riportando incredibilmente la gara in parità.

Un pareggio che lascia un gusto agrodolce

Il 3-3 finale ha evitato una figuraccia alla Juventus, ma non ha cancellato le ombre sulla prestazione complessiva della squadra. Settantacinque minuti di sofferenza e fragilità hanno mostrato quanto lavoro ci sia ancora da fare per ritrovare una forma solida e costante. Il pareggio in rimonta ha comunque evidenziato la voglia di riscatto di alcuni giocatori e ha dato un segnale di speranza per il futuro.

Guardando avanti

La Juventus dovrà lavorare sodo per ritrovare la sua identità e solidità. Il nuovo tecnico Montero ha avuto un assaggio delle difficoltà che lo aspettano, ma anche un esempio delle potenzialità nascoste nella sua squadra. La determinazione mostrata nel finale deve diventare un punto di partenza per ricostruire una squadra competitiva e ambiziosa.

In attesa delle prossime sfide, i tifosi bianconeri sperano che questa rimonta possa essere un segnale di rinascita e non solo un episodio isolato. Con una nuova guida in panchina e una voglia di riscatto, la Juventus ha ancora il tempo di cambiare rotta e chiudere la stagione con dignità e onore.

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