Economia & Lavoro
Industria manifatturiera in Alto Piemonte in crisi, calo del -2,3% nel secondo trimestre 2024
La produzione industriale dell’Alto Piemonte è calata del -2,3% nel secondo trimestre 2024, con forti differenze tra settori e territori. Tessile in crisi, alimentare e chimica in crescita. Preoccupazioni anche per il fatturato, in calo del -2,2%
Nel secondo trimestre del 2024, l‘industria manifatturiera dell’Alto Piemonte ha registrato una flessione della produzione industriale del -2,3%, superando la media regionale che si attesta al -1,1%. Questo calo, sebbene generalizzato, riflette differenze settoriali e territoriali significative, con il settore tessile-abbigliamento particolarmente penalizzato. Vediamo nel dettaglio i risultati.
Settori in crisi e performanti
La produzione industriale ha subito una contrazione nel comparto tessile-abbigliamento, con un crollo dell’-8,6%. Anche la metalmeccanica ha segnato un calo, seppur più contenuto, con il -3,4%. Tuttavia, alcuni settori hanno mostrato segnali positivi: l’industria alimentare è cresciuta del +2,4% e il comparto chimica-gomma-plastica ha registrato un +2,1%.
Questi risultati indicano un andamento eterogeneo della produzione industriale nell’Alto Piemonte, con settori tradizionalmente forti che ora faticano a mantenere il passo, mentre alcuni comparti mostrano una certa resilienza.
Differenze territoriali: focus sulle province
Il calo della produzione si è distribuito in modo disomogeneo tra le province dell’Alto Piemonte:
- Biella è la provincia più colpita, con una flessione del -4,9%, principalmente a causa della crisi del settore tessile.
- Vercelli e Novara registrano un calo meno marcato, rispettivamente del -1,5% e -1,4%.
- Il Verbano Cusio Ossola ha mostrato il miglior risultato, con una contrazione limitata al -0,8%.
Le dinamiche settoriali sono alla base di queste differenze: mentre a Biella la crisi del tessile ha avuto un forte impatto, il Verbano Cusio Ossola ha beneficiato di una crescita del +2,1% nella metalmeccanica, attenuando gli effetti negativi di altri settori in crisi.
Fatturato in calo, penalizzati i mercati esteri
Anche il fatturato delle imprese manifatturiere dell’Alto Piemonte ha subito un calo generalizzato. A livello totale, il fatturato è diminuito del -2,2%, con una flessione del -0,9% sul mercato interno e un calo più marcato del -4,2% per il mercato estero. Questi numeri riflettono la difficoltà delle imprese a mantenere i volumi di vendita, specialmente nei mercati esteri, e rispecchiano un quadro di debolezza generale nei consumi.
Commenti delle autorità locali
Fabio Ravanelli, Presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, ha commentato: «La produzione industriale è un indicatore fondamentale per il PIL del nostro Paese. Dallo scorso anno assistiamo a un calo generalizzato nei consumi e nelle esportazioni, soprattutto nel settore tessile, cruciale per il nostro territorio». Ravanelli ha inoltre sottolineato che la situazione italiana riflette una crisi industriale europea, con segnali preoccupanti provenienti anche da paesi come la Germania.
La Camera di Commercio ha annunciato l’apertura di tre bandi tra settembre e ottobre per un totale di 550 mila euro in contributi a fondo perduto destinati a supportare la competitività delle imprese, soprattutto attraverso innovazione tecnologica e mercati esteri.
Prospettive future
L’andamento dell’industria manifatturiera nell’Alto Piemonte riflette sfide economiche significative, con il settore tessile che continua a soffrire e una scarsa dinamicità degli ordinativi interni. Tuttavia, le iniziative locali e i contributi previsti potrebbero fornire un supporto alle imprese, favorendo innovazione e apertura internazionale. In un contesto economico incerto, sarà cruciale monitorare l’evoluzione della domanda e i cambiamenti nei mercati esteri.
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