Seguici su

Economia & Lavoro

Esplode la cassa integrazione: in Piemonte +50 per cento rispetto all’anno pre-Covid

Solo in provincia di Vercelli l’utilizzo degli ammortizzatori sociali si è ridotto. L’indagine è della Uil.

Avatar

Pubblicato

il

TORINO – Se si sommani i vari tipi di cassa integrazione e i fondi di solidarietà gestiti dall’Inps, in Piemonte le ore di ammortizzatori sociali utilizzate nel 2022 sono aumentate del 52 per cento rispetto al 2019, ultimo anno pre-Covid. Il dato emerge dal servizio Lavoro, coesione e territorio della Uil nazionale. Più in dettaglio, l’aumento è stato del 29,6 per cento sulle ore di cassa integrazione (42.086.302 tra ordinaria, straordinaria e in deroga), e del 1.151,8 per cento nelle ore di fondi di solidarietà. Il numero totale di ore di ammortizzatori sociali utilizzati è stato di 50.376.879.

Il Piemonte è la quarta regione per utilizzo di ammortizzatori sociali, dopo Lombardia, Lazio e Veneto.

Solo Vercelli ha usato meno “cassa” rispetto al 2019

Considerando solo le ore di cassa integrazione, le province piemontesi hanno fatto registrare le seguenti variazioni: Asti +222 per cento, Cuneo +157, Alessandria +53, Biella +32, Torino +18, Verbania +13, Novara +3,2 e Vercelli -13,2, unica con il segno meno. Torino, con 27.197.631 ore di cassa integrazione, è la terza provincia per utilizzo di cassa integrazione in Italia, dopo Roma e Milano.

La Uil: dati preoccupanti

Il segretario generale della Uil Piemonte, Gianni Cortese, dichiara che «i dati confermano le difficoltà della nostra regione e fanno aumentare le preoccupazioni, in particolare se associati all’aumento della precarietà e della povertà, perché si tratta di fattori che minano il tessuto sociale e aumentano le disuguaglianze. Per invertire il trend bisognerebbe utilizzare efficacemente i fondi del Pnrr e quelli del settennato europeo, parzialmente erosi dall’inflazione derivante dall’aumento dei costi di beni e servizi».

Continua a leggere le notizie di Diario di Torino e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *