Cronaca & Attualità
Osservatorio spese famiglie torinesi: il 2022 segna la fine del decennio positivo
Per la prima volta in 10 anni sono in calo le spese alimentari, mentre crescono quelle non alimentari, soprattutto a causa degli aumenti di energia, utenze, trasporti
Presentati questa mattina a Palazzo Birago i dati dell’Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, indagine realizzata dalla Camera di commercio di Torino ricalcando l’analisi nazionale Istat, attraverso lo studio dei consumi e delle abitudini di acquisto di 240 nuclei residenti a Torino.
“Questa indagine, che l’ente camerale conduce da più di 25 anni, è uno specchio fedele delle scelte di acquisto delle famiglie torinesi, che in un mercato turbolento devono far quadrare ogni anno il bilancio complessivo – spiega Enzo Pompilio d’Alicandro, Vice Presidente della Camera di commercio di Torino. – Come ci aspettavamo, il 2022 è stato penalizzato fortemente dalla crescita generale dei prezzi che ha costretto le famiglie ad alcune rinunce, sia nelle spese alimentari, che registrano il primo calo in 10 anni, sia in quelle non alimentari, ma solo quando non strettamente necessarie: continuano a crescere, infatti, utenze domestiche, servizi sanitari e trasporti”.
L’indagine
Come nelle precedenti analisi, anche nel 2022 sono state indagate complessivamente 240 famiglie residenti a Torino città o nella prima cintura, con quattro rilevazioni alla fine di ogni trimestre per tenere conto della stagionalità della spesa. Le famiglie compilano un primo questionario volto a monitorare le spese ad alta frequenza (in particolare generi alimentari) e un secondo che registra i consumi in categorie a più bassa frequenza (spese non alimentari). Elaborando i risultati, è stato quindi possibile classificare i nuclei famigliari torinesi in tre gruppi in base alla condizione economica famigliare (autosufficienza, livello medio, benessere).
Un primo dato significativo emerge immediatamente da questa suddivisione: nel 2022 le famiglie che si posizionano nella fascia di “autosufficienza” sono il 56,7%, valore che nel 2021 si fermava al 41,7%. L’aumento di famiglie in autosufficienza è proporzionale al calo delle famiglie di fascia media, passate dal 37,1% del 2021 al 23,3% del 2022.
Le spese delle famiglie nel 2022
A fine 2022 la spesa media mensile delle famiglie torinesi si è assestata a 2.554 euro, in crescita rispetto al 2021 dell’1,2% (+30 euro): si torna praticamente ai valori del 2019, anno pre-pandemico. Per la prima volta negli ultimi dieci anni, però, nel 2022 si registra un arretramento delle spese alimentari, pari a 408 euro (–2,6% rispetto al 2021, -11 euro). Al contrario, crescono per il secondo anno consecutivo (+1,9%; +41 euro) le spese non alimentari che nel 2022 ammontano a 2.146 euro.
Fonte: Osservatorio sulle spese delle famiglie torinesi, ed. 2022
L’aumento dei prezzi, che ha influenzato i consumi per tutto il 2022, ha cambiato il paniere delle famiglie: i torinesi hanno limitato la spesa per i generi alimentari per far fronte ad altre spese necessarie non riducibili, quali combustibili ed energia elettrica, che hanno inciso fortemente sulla crescita della spesa non alimentare.
Le spese alimentari
Nel 2022 la spesa alimentare è stata pari a 408 euro (-2,6% rispetto al 2021; -11 euro) e – come già detto- ha registrato il primo calo degli ultimi 10 anni.
Le diminuzioni più significative sono state registrate nella spesa in carni e salumi, nel pesce e nei prodotti dolciari, categorie che insieme rappresentano il 35,7% delle spese alimentari e che sono calate complessivamente del -5,5% (-8 euro).
Sono proprio queste le voci indicate dalle famiglie quando è stato chiesto in che modo l’inflazione ha comportato una limitazione degli acquisti. Se in generale per gli altri generi alimentari le famiglie hanno dichiarato di acquistare le stesse quantità del passato, per dolci, carne e pesce la somma tra chi ha limitato o addirittura rinunciato all’acquisto raggiunge i valori più alti, rispettivamente il 43,4% delle famiglie per i dolci, il 39,6% per la carne e il 35,9% per il pesce. Tra le spese alimentari, aumentano solo le spese per cibi pronti (+2,7%, +1 euro), in particolare per take away.
Le spese non alimentari
La spesa non alimentare nel 2022 è stata pari a 2.146 euro in crescita del +1,9% (+41 euro) rispetto a fine 2021.
Voci non alimentari in aumento
L’abitazione continua ad essere la componente principale delle spese non alimentari: nel 2022 rappresenta il 49,2% di queste spese, in crescita del +5,4% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’incremento di questa voce di spesa è interamente dovuto al forte rialzo della spesa in utenze domestiche (bollette del gas, luce, riscaldamento, acqua, ecc.), categoria in cui le famiglie torinesi hanno sostenuto una spesa pari a 230 euro medi mensili (+30,7% rispetto al 2021; +55 euro).
Nella voce trasporti e comunicazioni, la seconda per importanza dopo l’abitazione, si registra un aumento dei trasporti pari al +5,4% (+13 euro), da imputare agli incrementi delle spese in benzina, gasolio e agli acquisti di biglietti per treni e aerei.
Cresce anche la spesa per viaggi e vacanze (+6,8%, + 6 euro), una delle poche spese “voluttuarie” a mantenersi in aumento.
Si spende di più anche per la salute (+12,4%, +3 euro), soprattutto per visite mediche specialistiche e analisi mediche private, mentre diminuiscono le spese in farmaci mascherine e gel disinfettanti.
Per quanto riguarda il tempo libero, una delle poche voci in aumento riguarda l’acquisto di articoli sportivi (+22%, + 8 euro) che nel 2021 erano invece calati.
Voci non alimentari in calo
In calo le spese in mobili e arredamento (-9,8%; -12 euro), a causa della riduzione che ha riguardato gli articoli per la casa e gli elettrodomestici. Diminuiscono anche le comunicazioni (-12,1%, -8 euro), con il calo delle spese connesse alla telefonia (acquisto, bollette, internet).
Nel 2022 si rinuncia ai pasti fuori casa (-3,7%, -3 euro), ai biglietti di ingresso per cinema, teatro, spettacoli e sport (-2,8%, -2 euro) ma soprattutto al rinnovo del guardaroba, con un netto calo pari al -16% (-16 euro) sia nel vestiario sia nelle calzature.
Il risparmio nelle famiglie
Nel 2022 si abbassa ulteriormente il numero di famiglie che dichiara di riuscire a risparmiare: sono il 20% mentre nel 2021 erano il 25%. Il dato del 2022 non solo è il più basso degli ultimi cinque anni, ma è esattamente la metà di quanto evidenziato nel 2018, quando riusciva a risparmiare il 40% delle famiglie.
Potere d’acquisto
Salgono al 60,4% le famiglie che denunciano una diminuzione del proprio potere d’acquisto: erano il 34% nel 2021.
I luoghi di acquisto
Anche nel 2022, la GDO si conferma essere il principale canale di acquisto delle famiglie torinesi: fra i diversi operatori, il super/ipermercato viene scelto nel 49,1% dei casi, in calo rispetto al 2021, mentre recupera il ricorso all’hard discount e al minimarket. Il negozio tradizionale si attesta al 20,1% delle preferenze, seguito dal mercato rionale con il 7%.
Cresce ancora l’e-commerce, utilizzato dal 58% delle famiglie almeno una volta all’anno, contro il 45% del 2021; ad aumentare è soprattutto la quota di chi ha dichiarato di aver comprato “spesso” online, passata dal 12,5% del 2021 al 29,3%.
Abitudini di consumo
L’inflazione ha inciso fortemente sulle scelte familiari, non solo nelle limitazioni di acquisto, ma anche sui comportamenti: riduzione di sprechi, riscaldamento più basso e ricorso a soluzioni di mobilità sostenibile
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