Cronaca & Attualità
No al gender e agli “alias” a scuola: protesta di Azione studentesca al “Regina Margherita”
Al liceo il movimento che fa capo a Fratelli d’Italia si schiera contro la possibilità di cambiare nome nei registri.
TORINO – L’altra mattina una quindicina di militanti di Azione studentesca Torino hanno organizzato un presidio all’ingresso del liceo Regina Margherita per protestare contro l’introduzione all’interno dell’istituto delle carriere alias per gli studenti. In sintesi, la carriera “alias” è una proceduta che consente a studenti e studentesse di cambiare nome (e genere) nei registri scolastici qualora non si senta in sintonia con il proprio genere biologico: vale a dire che se Mario Rossi non si identifica nel genere maschile, può chiedere che nei registri scolastici figuri come Maria Rossi, e viceversa.
Durante la protesta è stato esposto uno striscione con scritto “no carriere alias”.
Le accuse di Azione studentesca
«È inaccettabileche un liceo prenda la decisione di esporre studenti di anche tredici o quattordici anni ad un provvedimento ideologico e assurdo come la carriera alias. L’identità non è qualcosa che si possa scegliere per capriccio, ma una vera ricchezza da coltivare e difendere. L’assurda propaganda gender ci troverà sempre in piedi ad esibire il nostro dissenso», dichiarano i militanti di Azione studentesca, movimento studentesco di Fratelli d’Italia.
“No all’ideologia del gender fluid”
«Ritengo particolarmente preoccupante l’utilizzo delle carriere alias nelle scuole italiane – ribadisce Paola Ambrogio, senatore e consigliere comunale di Torino per Fratelli d’Italia -. Non è concepibile che un ragazzo o una ragazza possano trovare nell’istituzione scolastica non un aiuto a risolvere le incertezze e i problemi legati all’adolescenza ma, al contrario, un veicolo di promozione della teoria del “gender fluid”».
«Continua l’attacco dell’ideologia gender nei confronti degli studenti – affermano Roberto Ravello, dirigente regionale ed Enrico Forzese, dirigente cittadino di Fratelli d’Italia – I ragazzi, durante l’adolescenza, vivono una fase delicata della crescita e confonderli con cambi di genere sicuramente non aiuta il loro equilibrio psicologico. Sarebbe bene che i dirigenti scolastici si concentrassero di più su tematiche concrete e urgenti per gli studenti invece di rincorrere registri privi di valenza giuridica»
Foto d’archivio di un’altra manifestazione analoga
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