Economia & Lavoro
L’Europa decide che il vino è veleno. Insorgono i produttori
L’Unione potrebbe imporre scritte sulle confezioni con specifici alert sulla salute.
TORINO – L’Europa sta seriemente pensando di imporre ai produttori di vini qualcosa di simile a quello che si vede per le sigarette, con scritte del tipo “Nuoce gravamente alla salute” sulle confezioni. Una decisione non ancora definitiva, ma l’indicazione è questa. E i produttori insorgono. In merito agli “alert sanitari” da inserire sulle etichette dei vini, la Cna piemontese raccoglie il grido di allarme lanciato da uno dei settori di maggior eccellenza del aese.
«Vorremmo venisse usata maggior cautela nell’equiparare il vino alle sigarette o ad altre sostanze – così dichiara Lia Merlone, presidente territoriala Cna Asti – tenendo anche conto del fatto che già oggi, nonostante non ve ne sia l’obbligo, molti produttori applicano etichette che segnalano la pericolosità dell’abuso di alcool, come ad esempio l’etichetta che mette in guardia le donne in gravidanza. Ci vuole il giusto equilibrio tra la sicurezza medica e alimentare e la demonizzazione di un prodotto che costituisce un’eccellenza italiana, che potrebbe avere notevoli ricadute sia in ambito economico che occupazionale. Non vogliamo venire equiparati a chi produce sostanze di per sé nocive anche se assunte in piccole quantità: bere un bicchiere di vino e fumare sono due cose ben distinte».
“Non stiamo producendo veleno: è un attacco all’economia”
Interviene anche il segretario regionale di Cna, Delio Zanzottera: «La sofferenza che stanno patendo interi settori della nostra economia e dell’imprenditoria made in Italy è sotto gli occhi di tutti. Andare a colpire ulteriormente un settore già molto provato dai rincari con questo tipo di iniziative non giova al nostro tessuto economico ed imprenditoriale. Ci aspettiamo attenzione e sostegno, non allarmismi o facili quanto errate equiparazioni».
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