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Economia & Lavoro

Lavoro in Piemonte, oltre 30mila assunzioni previste a ottobre 2025

In Piemonte previste 30.270 assunzioni a ottobre 2025, ma il 47% delle figure è difficile da reperire. Mancano soprattutto operai specializzati e laureati in ambito medico e tecnico

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Colloquio di lavoro
Colloquio di lavoro (© Depositphotos)

Sono 30.270 le assunzioni previste dalle imprese piemontesi nel mese di ottobre 2025, secondo il Bollettino del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro. Un dato che, se esteso all’intero trimestre ottobre-dicembre 2025, raggiunge quota 77.600 contratti programmati. Tuttavia, il trend è in calo del 7% rispetto allo stesso mese del 2024, con 2.290 entrate in meno, segno di una contrazione della domanda di lavoro in tutti i principali comparti produttivi.

Il peso del Piemonte nel panorama nazionale

Le assunzioni previste in Piemonte rappresentano il 5,8% del totale nazionale e il 21,8% di quelle del Nord Ovest. A livello nazionale, le imprese italiane prevedono circa 520.000 contratti per ottobre 2025, in diminuzione rispetto all’anno precedente. Nonostante il rallentamento, la regione mantiene un ruolo rilevante nel mercato del lavoro, grazie alla solidità delle micro e piccole imprese, che da sole generano oltre il 58% delle nuove entrate.

Settori trainanti: servizi e industria in primo piano

Il comparto dei servizi rimane dominante, con 20.440 assunzioni previste (67,5%), seguito dall’industria con 8.750 ingressi (28,9%) e dal settore primario con 1.080 assunzioni (3,6%).
Nel dettaglio, spiccano:

  • Turismo e ristorazione: 4.830 assunzioni (16%);
  • Commercio: 4.480 (14,8%);
  • Servizi alla persona: 4.180 (13,8%);
  • Costruzioni: 8,6% della domanda complessiva.

Profili più richiesti: operai specializzati e laureati sanitari

Le imprese piemontesi cercano principalmente operai specializzati e conduttori di impianti (30% delle assunzioni) e professioni commerciali e dei servizi (27%).
Seguono dirigenti, tecnici e specialisti (20%) e impiegati (7%).
Tra i profili più richiesti e difficili da reperire emergono:

  • Fonditori, saldatori e montatori di carpenteria metallica (76,3%);
  • Meccanici e manutentori (73,6%);
  • Tecnici informatici e delle telecomunicazioni (63,9%);
  • Tecnici della salute (60,3%);
  • Professioni sanitarie e sociali (77,6%).

Difficoltà di reperimento: il 47% delle figure è introvabile

Il 47% delle figure professionali previste in entrata è di difficile reperimento, in linea con il dato nazionale (46,8%).
Le cause principali sono la mancanza di candidati idonei (31,8%) e la scarsa preparazione (12%).
I livelli di istruzione più problematici risultano quelli universitari (48,4%) e ITS (63,8%), soprattutto nei settori medico-odontoiatrico (84%), chimico-farmaceutico (72,6%), benessere (75,4%) ed edile (72,2%).

Giovani e contratti a termine in crescita

Le assunzioni stabili (tempo indeterminato o apprendistato) rappresentano solo il 27% del totale, mentre il 73% sarà a tempo determinato o con altre formule flessibili.
Circa un terzo delle nuove assunzioni (34,6%) riguarderà giovani sotto i 30 anni, mentre il 22% interesserà personale immigrato.
Oltre il 60% delle aziende richiede esperienza specifica e competenze trasversali, come la capacità di innovare e coordinare team di lavoro.

Un mismatch strutturale tra domanda e offerta

Il Piemonte, pur confermandosi una regione con un buon livello di occupazione, soffre di un mismatch strutturale tra le competenze richieste dalle imprese e quelle effettivamente disponibili sul mercato.
La carenza di profili tecnici e qualificati nel manifatturiero e nei servizi sanitari e digitali rappresenta oggi una delle principali sfide per la competitività del territorio.

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