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Economia & Lavoro

Inps taglia i dipendenti, esplode la protesta

Entro il 2023 in Piemonte ci saranno 600 lavoratori in meno rispetto al 2019. I sindacati: sempre più frequenti ritardi ed errori.

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TORINO – Alta tensione all’Inps di tutto il Piemonte, con l’annuncio di una manifestazione in programma per mercoledì 7 dicembre nella sede regionale di via Arcivescovado 9 a Torino. Il motivo del presidio è il piano di riduzione del personale.

«Dal 2019 al 2023 l’organico Inps del Piemonte diminuirà quasi del 40 per cento – spiegano dalla Cgil di Torino -. Nel 2019 l’Inps in Piemonte infatti contava 1.643 dipendenti, ma nel 2023 il personale si ridurrà fino a poco più di 1.000 unità. Sono quindi circa 600 sono i lavoratori e lavoratrici in meno rispetto al 2019 e le 287 assunzioni previste per il 2023 sono del tutto insufficienti».

“Peggioreranno i servizi”

Sempre secondo i rappresentanti sindacali, «questo comporterà un peggioramento della qualità dei servizi offerti ai cittadini già oggi costretti a lunghe attese, con l’aumento dei contenziosi e dei ricorsi, i ritardi nel riconoscimento e nella liquidazione delle prestazioni.

L’Inps, da sempre la più importante infrastruttura sociale del nostro Paese, oggi, con la crescita del bisogno di protezione sociale, assume una importanza ancora più rilevante in quanto principale soggetto gestore delle misure messe in campo dai governi per contrastare le ricadute economiche ed occupazionali».

L’aumento delle tipologie di prestazioni da liquidare, spesso accompagnate da norme incerte e da interpretare, insieme alla costante contrazione del personale, «sta determinando anche in Piemonte un peggioramento del livello di servizi offerti ai cittadini e un peggioramento delle condizioni di lavoro dei dipendenti dell’Istituto».

Aumentano ritardi ed errori

Sarebbe infatti sempre più frequenti ritardi ed errori nell’erogazione delle prestazioni con un notevole aumento di ricorsi amministrativi e giudiziari, i cui costi si scaricano sulla collettività. «Il buon andamento dell’Istituto riguarda tutte e tutti: lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati, cittadine e cittadini».

Il presidio del 7 dicembre inizierà alle 10.

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