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Economia & Lavoro

Imprese piemontesi resilienti: calano export e ordini, ma resiste la fiducia

Le imprese piemontesi mantengono un clima di fiducia stabile. Rallentano export e manifattura, ma ICT, logistica e edilizia mostrano segnali positivi. Investimenti e innovazione restano al centro della ripresa

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Lavoro in un'azienda
Lavoro in un'azienda (© Depositphotos)

Nel quarto trimestre 2025, le imprese piemontesi mostrano un clima di fiducia stabile, confermando la capacità del sistema industriale di resistere alle tensioni geopolitiche e ai rallentamenti dei mercati. L’indagine del Centro Studi dell’Unione Industriali Torino, condotta su oltre 1.200 aziende, fotografa un Piemonte industriale che, pur tra difficoltà e settori in sofferenza, mantiene equilibrio e capacità di adattamento.

Manifattura ancora in affanno

La manifattura piemontese, che rappresenta due terzi del campione, continua a soffrire. Gli indicatori restano negativi per produzione (-5,1%), ordini (-7,6%), redditività (-11,3%) ed export (-6,3%). In difficoltà soprattutto il metalmeccanico, con performance negative da nove trimestri consecutivi (-10,1%). In calo anche il tessile-abbigliamento (-10%), la gomma-plastica (-4,9%) e le manifatture varie (-15,7%).

Resistono invece i comparti cartario-grafico (+24,1%), alimentare (+7,9%), edilizia (+1,3%) e impiantisti (+18,2%), segno che la diversificazione settoriale continua a sostenere il tessuto economico regionale.

Servizi e innovazione trainano la ripresa

Nel terziario, il clima di fiducia rimane espansivo grazie a una minore esposizione alle oscillazioni dei mercati internazionali. ICT (+20,8%) e logistica (+25%) emergono come i settori più ottimisti, seguiti da trasporto e servizi alle imprese. Le aziende meno dipendenti dall’export mostrano attese migliori (+6,4%), mentre quelle più internazionalizzate soffrono le incertezze globali (-9,5%).

Il presidente di Confindustria Piemonte, Andrea Amalberto, sottolinea che “il quadro geopolitico influenza le previsioni, ma non rallenta investimenti e utilizzo degli impianti”. Amalberto richiama l’importanza di accompagnare le imprese verso la conclusione dei piani Industria 4.0 e 5.0, invitando il Governo a “credere nell’impresa e nell’industria” come motore di crescita.

Torino tiene il passo: export in calo, ma fiducia in crescita

Nel capoluogo piemontese, il sentiment resta positivo: produzione (+6,1%), ordini (+5,6%) e occupazione (+8,4%) mostrano una sostanziale stabilità. Tuttavia, cala la propensione a investire in nuovi impianti (21,7%) e le esportazioni restano in territorio negativo (-2,9%).

Il tasso di utilizzo degli impianti (78%) si mantiene sui valori medi di lungo periodo, mentre la cassa integrazione resta stabile all’11,4%. Un quadro che, pur con luci e ombre, testimonia la resilienza del sistema industriale torinese, spinto da innovazione e competenze.

Prospettive e sfide future

Nonostante il contesto internazionale complesso, la fiducia delle imprese piemontesi resta salda. Gli investimenti in tecnologia, la ricerca di nuovi mercati e l’attenzione a sostenibilità e innovazione rappresentano le leve per garantire competitività nei prossimi mesi.

Come evidenzia Amalberto, “Europa e Stati Uniti restano partner chiave con cui progettare crescita e sviluppo”, ma la sfida sarà ampliare gli orizzonti verso economie emergenti, consolidando la presenza del Made in Piemonte nel mondo.

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